Leggete il nostro ultimo blog: “IL SOMMELIER DI CONFETTI E FRAGRANZE!”
“confetto
Prodotto che si ottiene rivestendo con strati di zucchero, miscelato o non a essenze e a sostanze coloranti innocue, un nucleo centrale di mandorle, nocciole, frutta, o di liquori e creme di liquori. Gli strati di zucchero sono sovrapposti al nucleo per successive bagnature, effettuate in bassine (caldaie preferibilmente in rame o acciaio, in continua rotazione) non troppo riscaldate. I c. sono utilizzati di solito per festeggiare particolari ricorrenze (nascite, matrimoni, lauree ecc.). L’eventuale colorazione esterna, in genere, corrisponde a una determinata celebrazione.”
-Treccani
https://www.treccani.it/enciclopedia/confetto/
In pochi conoscono la storia dei confetti.
La parola confetti deriva dal latino conficiere ovvero “confezionare, fabbricare”.
Nell’antica Roma era già diffusa l’usanza di celebrare nascite e matrimoni con frutta secca ricoperta da uno strato di miele.
Altre fonti fanno risalire l’origine dei confetti all’impero bizantino, ad Al Razi che per rendere i suoi farmaci meno amari, li ricopriva con un guscio dolce.
Comunque se non fosse stato per l’introduzione saracena dello zucchero di canna in Europa intorno al 700 d.C., i confetti non esisterebbero nella forma in cui li conosciamo.
Con il Medioevo e con l’espansione genovese nelle Canarie e a Madera la produzione e la disponibilità di zucchero aumentó e venne utilizzato anche in pasticceria.
Il consumo dei confetti aumenterà quando lo zucchero tornerà in Europa per essere raffinato nelle città del nord come Bologna e Anversa.
Nel XVIII secolo, la scoperta dello zucchero di barbabietola, più conveniente di quello di canna, fece in modo che i confetti fossero meno costosi.
Molti personaggi famosi e autori apprezzano così tanto i confetti da menzionarli all’interno dei loro scritti.
Tra loro Alessandro Manzoni, Giovanni Pascoli, Giovanni Verga, Gabriele D’Annunzio, Giosuè Carducci e Giacomo Leopardi.
La lavorazione dei confetti di Sulmona, a quanto pare, deve la sua nascita alle Clarisse del Monastero di Santa Chiara che, a partire dal XV secolo, ne iniziarono la produzione e la composizione artistica in vivaci confettate di fiori, spighe e ghirlande.
Anni dopo, fu la famiglia Pelino a dare vita ad una industria del confetto contribuendo alla fama della città di Sulmona, tanto che la stessa divenne simbolo dei confetti.
Probabilmente a fare la differenza tra i confetti di Sulmona e gli altri suoi simili, era l’assoluta purezza dello zucchero impiegato, in quanto non veniva “corrotto” con addensanti a basso costo, come farina o amido.
Si consigliava a chi li acquistava di verificare la qualità immergendolo in un bicchiere d’acqua: nel caso di un vero confetto, lo zucchero si sarebbe sciolto del tutto senza lasciare tracce.
Oggi la paternità dei confetti viene rivendicata anche dalla Fabbrica Mucci (pugliese).
Interessante è anche la produzione dei confetti, ne parleremo nel prossimo blog!
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